Volevo farmi Papa o cantante mi sono ritrovato allo Zecchino d’Oro – Francesco Rinaldi

La biografia di Francesco Rinaldi non riguarda solo Francesco Rinaldi. Nel libro troviamo le tappe fondamentali del percorso umano e artistico di un personaggio eclettico, autore poliedrico di parole scritte, cantate  e recitate, compositore e cantautore, ma non solo. Il percorso di Rinaldi si snoda all’interno di un grande affresco che offre molteplici spunti di interesse: società, politica, usi e costumi del nostro Paese in generale, di Rieti e dintorni in particolare, nell’arco degli ultimi 6 decenni. Nel narrato affiorano nitidi i motivi fondamentali degli anni di formazione di Rinaldi, anni delle grandi contrapposizioni ideologiche, delle lotte di classe, dominati da una ferrea morale cattolica, monopolizzati dai palinsesti political correct della RAI, contornati da accadimenti rilevanti. Personaggi noti della tivvù e della radio, della politica, della cultura e della musica, affiorano in un tragitto definito dalla ferrea volontà di un ragazzino timido di arrivare al successo nonostante la consapevole galoppante timidezza e le umili origini. Band e complessi, ma anche voci singole e corali, fanno da contraltare a un’evoluzione psicologica e interiore che definisce un percorso umano brillante, racchiuso da una rara quanto genuina modestia. In lontananza, si intravede a volte la figura di Luci Battisti e si percepisce la grande stima di Rinaldi verso di essa come pure il bisogno e l’impegno di affrancarsene a dispetto della parentela e dell’affinità melodica.

 

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Prima di affacciarsi al mondo dello spettacolo, Francesco Rinaldi ha svolto diversi lavori, dall’operaio all’operatore scolastico; autore-compositore per l’infanzia, conta tre vittorie allo Zecchino d’Oro, alcune canzoni-sigla per Raiuno favole radiofoniche per Radiounorai e alcune pubblicazioni di musical per le Edizioni Paoline; per il Teatro Ragazzi, come autore, attore e regista, in venti anni di attività ha realizzato tournée sia in Italia che all’estero; ha svolto attività di volontariato presso il Centro di Cantalice per un progetto di sperimentazione teatrale per malati di Alzheimer e attualmente svolge attività di volontariato presso il Carcere Circondariale di Rieti come operatore teatrale per detenuti; come commediografo in dialetto predilige i grandi vissuti del Novecento reatino. Ha scritto, diretto e rappresentato molte commedie: Lo succaru dé li rapari, Lo bbonu e la puzza dé la ‘ìscosa, Li lalianti, So bbenuti l’americani, Brutti gnefri e capelluni, ’A famija dé ‘na ‘orde e Quanno sfamessimo lu munnu. I testi delle opere teatrali, assieme a interviste e approfondimenti culturali e storici, sono in via di pubblicazione da Amarganta. Del 2017 il saggio I Comunalesi, scritto con Domenico Miluzzo.

 

 

 

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